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venerdì 8 febbraio 2008

AriaDiNovità

Il PD è nato! Viva il PD! Leggendo in questi giorni i quotidiani e guardando la tv, mi sto rendendo conto che l'outing di Veltroni di andare da solo alle elezioni sta sconquassando il quadro politico degli ultimi anni, dando vita a buone probabilità che, dove non sono riuscite le leggi elettorali, riesca la decisione di un singolo individuo. Certo, con questa uscita Walter deve aver fatto rimpiangere a molti di averlo nominato leader del Partito ma i risultati dei sondaggi sembrano prevedere che la scelta sia stata azzeccata.
Non mi definisco di sinistra e men che meno tifo per i partiti romani, ma non posso fare a meno di notare che si tratta di una decisione che crea grande scompiglio, non solo a sinistra ma nell'interno panorama politico: decidendo di andare da solo, il PD rovescia la logica che ha regnato fin'ora, ovvero che ammucchiata è bello. Intendiamoci, ciò non era frutto di un'idea balzana della politica, ma figlio di una mera necessità, quella di mettere insieme più pezzi possibili per riuscire a scavalcare i numeri dell'avversario.
Veltroni ha detto no. Ha fatto cioè la classica inversione di tendenza, affermando che soli è bello: così facendo ha rovesciato la logica del confronto politico, obbligando tutti ad uscire allo scoperto. Paradossalmente, una scelta che ai più può diventare suicida potrebbe (e credo sarà così) rivelarsi vincente: presentandosi alle elezioni con un logo solo, il PD potrà sembrare più appetibile dell'insieme di simboli che metterà insieme la destra. Di fronte alla scelta (che come hanno ricordato alcuni ripropone programmi simili da entrambe le parti), i votanti saranno più invogliati a preferire il partito solitario, quello che non vanta apparentamenti poi impossibili da sostenere nel lungo periodo.
Di fronte a questa scelta, la Cosa Rossa si è trovata ovviamente messa all'angolo, tramortita dalla consapevolezza di non poter esprimere una unità e dei numeri paragonabili espressi dal PD. Dal canto suo, Berlusconi parrebber tentato di seguire la mossa di Veltroni, confermando la bontà della strategia del PD.
Il quale ha i meriti non secondari di apparire come la vera novità delle prossime elezioni: trascurando il peso prevedibilmente scarso della Rosa Bianca (sempre che mantenga il nome), il PD rivendica la scelta di non candidare nomi che abbiano già raggiunto le tre legislature (anche se lo statuto prevede una piccola deroga, sulla quale c'è già bagarre), di non candidare persone condannate e di non procedere con l'assorbimento di tutti i fuoriusciti dall'esperienza dell'ultimo governo. Sono scelte coraggiose che, se confermate, daranno una risposta positiva a problematiche che ormai l'opinione pubblica (ed il buon senso) considerano irrinunciabili.
Magari alla fine il PD non la spunterà (se AN e FI confermano le voci di una fusione imminente nel PDL, con l'appoggio esterno della Lega, non ce ne sarà per nessuno) ma la storia ricorderà Veltroni come il leader che, con una scelta semplice ma nevralgica, ha rovesciato la logica del bipolarismo italiano a cavallo dei secoli.
Buona fortuna a Veltroni, quindi. E che Dio l'abbia in gloria!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao casetta. Il tuo discorso può essere in parte condivisibile, permettimi però di farti notare che Veltroni non aveva scelta. Questi 20 mesi di governo Prodi hanno dimostrato l'impossibilità da parte del Pd di governare insieme alle altre componenti dell'ormai ex coalizione dell'Unione, quindi secondo me quella di Veltroni è stata una scelta obbligata. C'è troppa differenza tra di programmi tra la cosidetta sinistra arcobaleno e il Pd, quindi anche volendo in questo momento non vedo margini di manovra per un'accordo tra le diverse anime della sinistra.
E poi c'è anche da considerare un'altro discorso. Inutile negare che l'attuale governo dimissionario in questi 20 mesi ne ha combinate veramente di tutti i colori, diventando uno dei governi più impopolari della storia repubblicana italiana. Perciò il centro-sinistra, unito o diviso, ha veramente pochissime possibilità di vincere queste elezioni. I sondaggi parlano chiaro. Quindi, perso per perso, Veltroni ha pensato bene di tentare la carta della disperazione...
Poi tu sai benissimo come la penso politicamente e quindi puoi benissimo obiettare che il mio commento è di parte, ma mi sembra di aver fatto notare delle cose che sono sotto gli occhi di tutti...
Ci vediamo domani sera a cena, così magari ne parliamo meglio...
Matteo

Anonimo ha detto...

Ma dove deve andare?

Carlo ha detto...

Prodi è il presidente del PD. Tutt'ora! vedere per credere il link http://2007.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=103465

Oggi, in più, il pd si è alleato coi radicali...

xe sempre la stessa storia

www.lucadoc.ilcannocchiale.it ha detto...

Basta prodi perfavore!!!
Non andiamo più a votare che è meglio tanto da una parte o da''altra cè lo mettono nel culo...
anche se mi son già schierato e non cambierò idea.

Consigli utili: preparate già e cmq la vasella...

ah ausss ti ho aggiunto ai miei link.
baci caro