ATTENZIONE: LA LETTURA DI QUESTO BLOG POTREBBE SERIAMENTE METTERE A REPENTAGLIO LA VOSTRA SANITA' MENTALE: SIETE SICURI DI VOLERVI MALE FINO A QUESTO PUNTO?

mercoledì 10 settembre 2008

mercoledì 27 agosto 2008

Vitamericana



quello che ormai è diventato il nostro bar preferito, complice barista dell'Alaska fuori di testa che ci manda sempre a casa in condizioni pessime...




qualche sprazzo di bella vita americana...

il memorial della seconda guerra mondiale. qua lungo il Mall (la lunga piscina davanti al memoriale di Lincoln, quella del grande discorso in Forrest Gump, per intenderci) hanno costruito una serie di memoriali strepitosi dedicati a presidenti e grandi eventi...

giovedì 24 luglio 2008

Fassino

Piero Fassino fa schifo. Tra lui e d'Alema abbiamo due esempi tipici di come la politica italiana se la prende tanto con Berlusconi e alla fine fa tanto schifo quanto lui. Il guaio è che personaggi come questi due hanno dalla loro il sistema della politica, perchè in esso sono nati e da esso dipendono come questo dipende da loro. Sono esseri viscidi, che quando si trovano accusati non sanno far altro che ricorrere alla comprensione della classe politica, ringraziando quanti fanno di tutto per parare loro le spalle in modo da non farsi prendere dentro nel girone infernale delle accuse. Se cade uno cadono tutti, è questo il ragionamento. Mi ricordo di quando, durante l'epoca delle scalate, venne fuori di tutto: Fassino e d'Alema che appoggiavano Consorte, e che prontamente si appellavano alla responsabilità della classe politica contro dichiarazioni ed intercettazioni infamanti. Sono individui come questi il male della politica, individui che possono controllare la legge, che stanno dalla parte della legge e da essa dipendono. Domandiamoci perchè, anche se ci sono state intercettazioni molto precise, personaggi come loro due, i veri mandanti politici delle scalate, non sono finiti sotto indagine. A me non spaventa Berlusconi, perchè in fin dei conti di quello che combina sappiamo tutto. A me spaventano i vari d'Alema e Fassino, che possono coprire le loro porcate con il silenzio della legge.

lunedì 21 luglio 2008

Zaia

Un buon ritratto di Luca Zaia, ministro per le politiche agricole. Forse anche la stampa comincia a rendersi conto che nella Lega stanno emergendo figure interessanti...

http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/09/Zaia_mastino_sulla_via_Lattea_ce_0_080609020.shtml

Robespierre

Storico, Offlaga Disco Pax...Un po' straniante, ma merita...

http://it.youtube.com/watch?v=LUI22cBa418

martedì 15 luglio 2008

Dr. House

Solo le foto...ed un grazie a tutti

Alberto








domenica 6 luglio 2008

Underground

E' passato un pezzo dall'ultima volta che ho scritto sul blog...a dire il vero non ne avevo molta voglia, per scrivere ci vuole un'ispirazione e qualcosa di interessante da dire. Non avendolo, è inutile anche mettersi.
Adesso però qualcosa da scrivere ce l'ho. A parte il fatto che mi laureo e che quindi ormai il mio percorso di studente uni è finito, devo dire che ho rivisto un film che avevo visto solo a spezzoni e che mi ero sempre ripromesso di finire.
Non è un mistero che io sia un fan di Emir Kusturica, che considero alla stregua dei pittori fiamminghi: i suoi film, al di là di tutte le vicende tragiche che raccontano, di una Jugoslavia martoriata dalla guerra ma sempre capace di vivere in un'allegria sgangherata (bella definizione della copertina del film: <>), i film del regista serbo sono un ritratto del funzionamento fantasioso e sui generis della società balcanica, confusa ed allegra, ma in modo spesso malinconico ed evocativo. Gli animali che corrono dappertutto e che spesso rappresentano la costante dei singoli film e l'innocenza di un popolo (i gatti in Gatto nero gatto bianco, la scimmia in Undeground), la confusione che regna sempre e comunque, gente che corre, gente che fa i mestieri più disparati (richiamo ai Bruegel). Mi verrebbe da dire film corali, alla Altman, in cui la costruzione della storia include personaggi che si integrano progessivamente per poi dare il meglio nel finale, dove tutto giunge a conclusione in un climax ascendente che fa culminare la storia in una vera e propria favola, spesso con toni surreali. Pensiamo a La vita è un miracolo, dove il protagonista inizia a viaggiare su di un letto-tappeto volante, rievocando il misticismo orientale del viaggio sopra le teste degli uomini, in un atto purificante per il mondo e per chi vuole dare un'occhiata al di sopra dei destini miserabili dell'umanità, in un'imitazione antropica del divino essere che tutto vede. Un genio, verrebbe da dire. Kusturica, che per Underground ha preso la Palma d'Oro a Cannes, è un poeta moderno, una voce della coscienza che riesce nelle sue opere a costruire mosaici di significato profondissimi, con una simbologia la cui complessità è difficilmente reperibile in altri registi moderni.
Proprio la simbologia è forse uno dei tratti più salienti di Underground, ed è un tratto che si comprende solo nel finale, quando l'osservatore capisce come l'uccisione del fratello da parte del protagonista simboleggia la continua strage compiuta tra popoli slavi fratelli, che sotto Tito avevano raggiunto quella dimensione familiare che l'eterna aspirazione di tutti i Balcani.
Allo stesso modo, l'immaginaria rete di strade sotterranee che collega i vari stati d'Europa è un modo per dire come il legame che unisce i popoli europei sia allo stesso modo profondo e poco visibile. La genialata è rappresentata dalle numerose tabelle collocate in queste gallerie sotterranee che indicano la direzione per le varie capitali d'Europa, in un continuo traffico di gente che scappa dai Balcani in fiamme per rifugiarsi in Italia, Germania, Grecia, dappertutto pur di scappar via.
L'idea portante è quella di una comunità di serbi di Belgrado che, allo scoppio della seconda guerra mondiale, decide di rifugiarsi in un bunker sotterraneo dove attende la fine dei combattimenti. Una piccola comunità (quasi) autosufficiente, che costruisce armi che poi però finiscono nelle mani del protagonista, l'unico trait d'union tra essi ed il mondo esterno, colui che per quindici anni tiene loro nascosta la fine del conflitto, in modo da arricchirsi. La sua è però un'azione che, se da una parte riprovevole per lo sfruttamento che opera a loro danno, è anche (lo dice lui stesso) un modo per difendere questi uomini dal brutto del mondo, un mondo che nel frattempo cambia e che essi fanno fatica a riconoscere una volta usciti. E' un po' la metafora dell'uomo che si sente Dio, che nasconde all'umanità il brutto del mondo, facendoli vivere in un universo quasi perfetto, dove il cibo-pappa per cani è lo scotto (una sorta di ignoranza) da pagare per potere vivere in una realtà protetta. Quando, infatti, complice la compagna del protagonista-Eva, si presenta la possibilità per i reclusi di uscire a combattere in quello che credono ancora un mondo in guerra, si presenta loro una realtà differente da quello che si immaginavano, un mondo nel quale non si riconoscono più, dove non riescono più ad inserirsi ed in cui perdono la propria identità.
E', in fin dei conti, uno dei tanti colpi di genio di un film pieno di rimandi, politici, religiosi e filosofici, un classico che, come indica il termine stesso, non finisce mai di dire qualcosa.

lunedì 25 febbraio 2008

SeAmi

se ami una donna cercane un'altra da non amare
ti sentirai meno fragile e più capace di amarle allo stesso identico modo
(Max Gazzè - se piove)

SiamoSoloNoi

ci sono periodi in cui ci sentiamo più soli del solito, in cui tra noi ed il mondo c'è un muro di incomunicabilità. restiamo da soli, con i nostri problemi e, anche se ne parliamo con chi ci sta vicino, ci sembra comunque di essere da soli. abbiamo l'impressione che nessuno ci capisca, che noi soli abbiamo i nostri problemi e che gli altri siano tutti contenti e facciano apposta per farci sentire infelici ed incompresi.
non è così...il muro di incomunicabilità c'è...e riguarda tutti. viviamo in una società dove tutti fanno a gara per farsi vedere superiori, inscalfibili, intoccabili. nessuno è più se stesso perchè nessuno ha più coraggio di essere se stesso, perchè essere se stesso comporta far vedere i propri difetti ed i difetti, ah quelli no, non vanno mai mostrati perchè altrimenti sembriamo deboli. ecco, sembrare debole è il nuovo tabù della nostra società. se ti mostri debole, con i tuoi difetti ti senti impresentabile. e allora ti chiudi ancora di più, nascondi di più i tuoi punti deboli, vuoi sembrare inscalfibile, dai poco pretendendo in cambio tanto perchè hai paura, essendo generoso, di mostrarti debole e quindi essere ferito, soffire. parliamo poco, anzi...parliamo molto ma discutiamo poco, abbiamo paura di affrontare i problemi in faccia, di prendere il toro per le corna. poi però facciamo capire di starci male, ma non è lo stesso perchè nel frattempo siamo scappati dalla porta di servizio...
e allora ti trovi davanti un pc, a scrivere di cose che ormai vedi chiaramente tutti i giorni.e ti senti fuori posto, perchè non acetti la logica che ormai governa la realtà. vedi in giro gente che vorrebbe essere quello che non è, che cerca in tutti i modi di imitare un modello che non è lontanamente raggiungibile e ti accorgi che non hanno la minima idea di quanto sembrano ridicoli. vorresti che ci fosse più coraggio, più sicurezza ma ahimè è ormai la sicurezza quello che manca tra la gente. tutti si rifugiano in un simbolo, in un modello, in una certezza per dare senso ad un'esistenza che non si ha il coraggio di definire propria perchè altrimenti appare vuota. siamo la società delle tensioni e degli obblighi, dell'etichetta e della convenienza.

venerdì 8 febbraio 2008

AriaDiNovità

Il PD è nato! Viva il PD! Leggendo in questi giorni i quotidiani e guardando la tv, mi sto rendendo conto che l'outing di Veltroni di andare da solo alle elezioni sta sconquassando il quadro politico degli ultimi anni, dando vita a buone probabilità che, dove non sono riuscite le leggi elettorali, riesca la decisione di un singolo individuo. Certo, con questa uscita Walter deve aver fatto rimpiangere a molti di averlo nominato leader del Partito ma i risultati dei sondaggi sembrano prevedere che la scelta sia stata azzeccata.
Non mi definisco di sinistra e men che meno tifo per i partiti romani, ma non posso fare a meno di notare che si tratta di una decisione che crea grande scompiglio, non solo a sinistra ma nell'interno panorama politico: decidendo di andare da solo, il PD rovescia la logica che ha regnato fin'ora, ovvero che ammucchiata è bello. Intendiamoci, ciò non era frutto di un'idea balzana della politica, ma figlio di una mera necessità, quella di mettere insieme più pezzi possibili per riuscire a scavalcare i numeri dell'avversario.
Veltroni ha detto no. Ha fatto cioè la classica inversione di tendenza, affermando che soli è bello: così facendo ha rovesciato la logica del confronto politico, obbligando tutti ad uscire allo scoperto. Paradossalmente, una scelta che ai più può diventare suicida potrebbe (e credo sarà così) rivelarsi vincente: presentandosi alle elezioni con un logo solo, il PD potrà sembrare più appetibile dell'insieme di simboli che metterà insieme la destra. Di fronte alla scelta (che come hanno ricordato alcuni ripropone programmi simili da entrambe le parti), i votanti saranno più invogliati a preferire il partito solitario, quello che non vanta apparentamenti poi impossibili da sostenere nel lungo periodo.
Di fronte a questa scelta, la Cosa Rossa si è trovata ovviamente messa all'angolo, tramortita dalla consapevolezza di non poter esprimere una unità e dei numeri paragonabili espressi dal PD. Dal canto suo, Berlusconi parrebber tentato di seguire la mossa di Veltroni, confermando la bontà della strategia del PD.
Il quale ha i meriti non secondari di apparire come la vera novità delle prossime elezioni: trascurando il peso prevedibilmente scarso della Rosa Bianca (sempre che mantenga il nome), il PD rivendica la scelta di non candidare nomi che abbiano già raggiunto le tre legislature (anche se lo statuto prevede una piccola deroga, sulla quale c'è già bagarre), di non candidare persone condannate e di non procedere con l'assorbimento di tutti i fuoriusciti dall'esperienza dell'ultimo governo. Sono scelte coraggiose che, se confermate, daranno una risposta positiva a problematiche che ormai l'opinione pubblica (ed il buon senso) considerano irrinunciabili.
Magari alla fine il PD non la spunterà (se AN e FI confermano le voci di una fusione imminente nel PDL, con l'appoggio esterno della Lega, non ce ne sarà per nessuno) ma la storia ricorderà Veltroni come il leader che, con una scelta semplice ma nevralgica, ha rovesciato la logica del bipolarismo italiano a cavallo dei secoli.
Buona fortuna a Veltroni, quindi. E che Dio l'abbia in gloria!

giovedì 24 gennaio 2008

AvvisoAiNaviganti

Avviso a tutti quelli che mi conoscono e leggono: da domani sarò cattivissimo e non perdonerò niente. Mi sono rotto le balle di essere sempre sorridente e dire sempre di si. Da domani dirò anche di no. Perchè fare finta di niente quando una cosa non va bene? Perchè appiattirsi ed essere sempre politically correct? perchè bisogna farsi sempre andare tutto bene, anche quando si avrebbe qualcosa da ridire? la verità è che viviamo in una società in cui tutto deve andare sempre bene, in cui bisogna fare sempre buon viso a cattivo gioco, in cui bisogna rinunciare ad avere le proprie posizioni perchè sennò si offendono gli altri. ma vaffanculo!

lunedì 7 gennaio 2008

Grazie

Dire grazie è sempre difficile. Per alcuni lo è ancora di più. Lo è per quelli che non hanno mai ammesso di avere bisogno degli altri, per quelli che soffocati dall'egoismo ammettono le persone solo come fonte di soddisfazione personale, di soddisfazione del proprio ego. Gli altri visti sotto la luce dell'io sono il centro voi siete ciò che mi gira attorno, di quelli che il mondo non è altro che il contesto in cui l'io vive. Gli altri invece sono persone, con le proprie vite, i propri problemi le proprie necessità le proprie emozioni e sentimenti.
L'egoismo uccide l'altruismo, la solidarietà, il piacere di fare le cose non perchè fa piacere a me ma perchè so che fanno contenti loro.
Ho passato un bel compleanno, con tutte le persone più care (o quasi tutte). Gli amici si fanno sentire, lo fanno perché sono amici, non per dire io c'ero. Credo di aver buttato via 24 anni per niente, alla ricerca di un qualcosa che non c'è. Per fortuna la vita rimette in sesto, ti rimette al tuo posto. Il prezzo però è pesante...
Grazie ragazzi. Vi voglio bene.

venerdì 4 gennaio 2008

FotoLondinesi



La mia camera...si vede che ci dormiva un uomo...



Qui è dove vivevo...non dice un cazzo, lo so. Ma lì è così, le case sono tutte uguali...



Il mio padrone di casa, che tra l'altro è anche quello che mi ha dato lavoro...



La mia capa...simpatica, personalmente ottima. Credo avrebbe potuto licenziarmi un migliaio di volte, se l'è sempre cavata dicendo che è una persona paziente. Grazie Stephanie..



Michael, Ulsteriano (no, non è un pianeta. E l'Irlanda del nord), arrivato a Londra per stare <>. Credo di aver fatto una faccia parecchio antisgammo quando me l'ha detto...



Sendu, nata ad Addis Abeba (difficile che sia lappone...), sposata e divorziata in Italia, adesso vive a Londra aspettando un concorso nella pubblica amministrazione. Altrimenti, se torna na 'a Capitale...



Ricardo, suo papà era originario di Gazzo padovano. Nato in Brasile, ha deciso di andare a Londra e sposarsi, farsi una famiglia e cucinare in un ristorante persiano...Il mondo gira proprio strano...



Gustavo, brasiliano anche lui, lavapiatti. Era arrivato da poco, non parlava una mazza inglese. Comunicavamo a gesti e mezze parole in spagnolo. Simpatico, mi ricordava mio fratello...



Yasmine, la persona più persiana che avevamo con noi (50% persiana). E, come si può notare, la più ciccia...



Sophiane, el pì desfà dea compagnia. Marocchino, ai confini con l'Algeria, assiduo frequentatore di club e discoteche. Piccolo particolare: sempre visto fumare. Hashish..



Philippe, degno compare di Sophiane. Da quattro anni è via da casa, non ci vuole tornare. Forse fa parte del Gia, o robe del genere. Fatto sta che gli piace bere, e parecchio. Non mi stava gran simpatico...



Ricardo con Janaiba, ghanese. Divorziata, era emigrata a Londra per cercare lavoro e mantenere suo figlio...storie.

Per concludere: girando il mondo si trova gente di tutti i tipi. Qui ne mancano alcuni di quelli con cui ho lavorato, ma assicuro che la botta di esperienze è notevole. Incontri persone ognuna con una storia diversa dalla tua, e che per come hanno conosciuto il mondo possono sempre insegnarti qualcosa. Grazie ragazzi.

Dish Dash, voilà

giovedì 3 gennaio 2008

ConfessioniDiUnaMente

La mente talvolta gioca strani scherzi. Sono tornato da poco più di dieci giorni e devo ancora rendermi conto di essere stato via cinque mesi. Per me è come se fossi stato sempre a casa, che avessi continuato a fare le cose di sempre. Quando l'ho detto a qualcuno, mi hanno guardato con aria incredula e hanno detto che probabilmente è una reazione della mia mente che non vuole ricordare. Invece no, è come svegliarsi da un sogno e riprendere una vita reale che con il sogno non c'entra nulla. Sono come due universi paralleli, che non hanno niente in contatto: se vivi in uno (il sogno) ti ricordi la realtà in modo abbastanza nitido; se invece sei sveglio, il sogno ti appare offuscato, non lo ricordi chiaramente, hai solo vaghi ricordi di quello che hai visto intorno a te...
Comunque...sono a casa. E' la prima volta che scrivo da quando ho lasciato Londra e sono tornato alla mia vita di sempre, alla mia famiglia, ai miei amici. Le mi sicurezze. Magra consolazione di fronte all'universo di insicurezza che ormai caratterizza la mia vita. Però, piuttosto di niente meglio piuttosto.
Non avere più fiducia in se stessi vuol dire che sei incerto su tutto, che ti vengono un milione di dubbi sulle cose più stupide, che domande su cui in passato ti saresti dato una risposta immediata adesso diventano questioni insormontabili e che ti portano a nuovi dubbi. E così non ne esci più.
Meno male che è arrivata la neve. La neve che tutto cancella, che porta via i peccati degli uomini, cancella le colpe, rigenera la vita, ripulisce le coscienze.