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lunedì 1 ottobre 2007

RivoltArmata

Ultimamente piu' di qualcuno si e' risentito di fronte a quello che Bossi ha detto sulla situazione del Paese. Tanti di quelli che conosco rifiutano di dare alla cosa il peso (relativo) che essa ha, dimenticando che in fin dei conti questo e' il DNA della Lega. Certe volte nemmeno io mi identifico totalmente con quello che dicono i vertici (soprattutto in materia di immigrazione) ma quando c'e' da tornare alla madre delle battaglie della Lega, la lotta contro il sistema, sono uno strenuo difensore. Magari i toni sono sbagliati (detesto gli slogan populisti) ma il messaggio e' chiaro: il sistema va distrutto e ricreato su altre basi. Non ci sono alternative. Ormai c'e' la consapevolezza diffusa che ci sono due Italie, una che va ed una che non va. E' questione di giustizia sociale rivendicare maggiore autonomia di scelte, di fronte a politiche assistenzialiste che hanno esclusivamente matrice elettorale. Quando dico che detesto il populismo, intendo che esso e' solo un prodotto della politica per addomesticare le masse, senza pero' avere una reale intenzione di dare seguito alle parole. Fosse per me, si tratterebbe di adottare un linguaggio molto meno colorito ma piu' di sostanza. Della serie: a costo di scatenare la rivolta nel Paese, le Regioni devono cominciare a trattenere i soldi raccolti con le tasse, sviluppare una polizia locale, bloccare qualsiasi tipo di trasferimento al governo centrale. Passare insomma dalle parole ai fatti.
Il libro di Stella e Rizzo ha il pregio di aver aperto una falla nel sistema-Paese perche' ha contribuito a sviluppare una riflessione popolare sulla grandi ingiustizie che caratterizzano l'Italia. Si sta insomma creando il substrato necessario per sviluppare una vero lotta per l'autonomia, basata sulla difesa degli interessi della nostra parte di Paese.
Perche' dico questo? Perche' ho raggiunto la consapevolezza che i mali dell'Italia derivano dalla scarsa condivisione delle radici istituzionali, dalla realizzazione di un'Unita' che ha dato seguito agli interessi coloniali dei Savoia, senza tenere minimamente in considerazione la volonta' del popolo. E' un'Italia fragile, scoordinata, aprogettuale, che non andra' da nessuna parte. E' una questione di determinismo storico: se non ci sono le premesse per la condivisione di un progetto, il progetto invitabilmente fallira'.

4 commenti:

Unknown ha detto...

casetta casetta...va bene criticare seriamente il sistema, volerlo cambiare,...
ma quando sei parlamentare, sei sopra un palco, e hai qualche migliaio di potenziali pazzi ad ascoltarti,non puoi dire quelle cose.
è da folli.
è così che si uccide la democrazia.
continuando a spararle sempre più grosse.
all'inizio tutti dicono "ok è solo linguaggio colorito"
poi "beh magari ha agione"
e si finisce con masse di contadinotti ignoranti a brandire forconi e a bruciare palazzi...
un pò di responsabilità politica..(la serietà ho smesso da tempo di aspettarmela dai leghisti...)

auz ha detto...

vedi lello pero'...quando tu dici che la serieta' non e' piu' di casa nella Lega, fai il classico di tutta l'erba un f(/F!)ascio. e' chiaro che il problema principale della Lega di adesso e' proprio il vertice dove, a parte Maroni, e' pieno di gente da poco. L'idea pero' resta valida. si tratta di sviluppare una seria riflessione all'interno. Gente come la Busetti (e me, per quel poco) ne sono convinti.

Unknown ha detto...

...beh insomma...se la lega fosse un partito i vertici sarebbero eletti dalla base. inoltre la linea politica, i comizi, i voti in parlamento, le cazzate dette, non sono opera tua o della busetti, ma proprio di bossi, borghezio e calderoli...
se qualcuno non si riconosce in un partito o prova a cambiarlo (ma senza i pur quasi inutili congressi come fate) o cambie, sceglie o fonda qualcosa di diverso...
o forse la poltrona è troppo comoda anche per chi rotea il bastone in aria ormai...

auz ha detto...

eh lo so...d'altra parte e' sempre la stessa storia. se ci entri e non riesci a cambiarlo il sistema ti mangia, come Pacman. urge nuova stagione...ma l'Italia crollera' prima, i segnali ci sono. May God want....