ATTENZIONE: LA LETTURA DI QUESTO BLOG POTREBBE SERIAMENTE METTERE A REPENTAGLIO LA VOSTRA SANITA' MENTALE: SIETE SICURI DI VOLERVI MALE FINO A QUESTO PUNTO?

giovedì 3 gennaio 2008

ConfessioniDiUnaMente

La mente talvolta gioca strani scherzi. Sono tornato da poco più di dieci giorni e devo ancora rendermi conto di essere stato via cinque mesi. Per me è come se fossi stato sempre a casa, che avessi continuato a fare le cose di sempre. Quando l'ho detto a qualcuno, mi hanno guardato con aria incredula e hanno detto che probabilmente è una reazione della mia mente che non vuole ricordare. Invece no, è come svegliarsi da un sogno e riprendere una vita reale che con il sogno non c'entra nulla. Sono come due universi paralleli, che non hanno niente in contatto: se vivi in uno (il sogno) ti ricordi la realtà in modo abbastanza nitido; se invece sei sveglio, il sogno ti appare offuscato, non lo ricordi chiaramente, hai solo vaghi ricordi di quello che hai visto intorno a te...
Comunque...sono a casa. E' la prima volta che scrivo da quando ho lasciato Londra e sono tornato alla mia vita di sempre, alla mia famiglia, ai miei amici. Le mi sicurezze. Magra consolazione di fronte all'universo di insicurezza che ormai caratterizza la mia vita. Però, piuttosto di niente meglio piuttosto.
Non avere più fiducia in se stessi vuol dire che sei incerto su tutto, che ti vengono un milione di dubbi sulle cose più stupide, che domande su cui in passato ti saresti dato una risposta immediata adesso diventano questioni insormontabili e che ti portano a nuovi dubbi. E così non ne esci più.
Meno male che è arrivata la neve. La neve che tutto cancella, che porta via i peccati degli uomini, cancella le colpe, rigenera la vita, ripulisce le coscienze.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belle parole house.
Condivido pienamente il tuo discorso sulle insicurezze, i dubbi e le incertezze che sono parte integrante della vita di ognuno di noi.
Capisco quello che stai provando, perchè anche io, dopo che mi sono laureato, non ho passato un solo giorno in cui non ho avuti dubbi e incertezze su quello che sarà la mia vita e il mio futuro.
Purtroppo la nostra è una generazione di precari, e dobbiamo imparare a convivere con questa situazione...
Un saluto da Matteo, quello della tua compagnia, e complimenti per il blog.