ATTENZIONE: LA LETTURA DI QUESTO BLOG POTREBBE SERIAMENTE METTERE A REPENTAGLIO LA VOSTRA SANITA' MENTALE: SIETE SICURI DI VOLERVI MALE FINO A QUESTO PUNTO?

venerdì 31 agosto 2007

C'e' un pensiero che da un po' di tempo mi sta attanagliando: chi sono e, di conseguenza, cosa voglio?
Credo che l'insicurezza che mi accompagna da un paio di anni a questa parte sia causata da una mancanza di identita'. Ma chi sono io? Quali sono le mie caratteristiche? Sono veramente io o sono solo una maschera che adotto verso il mondo? Gli psicologi dicono che ognuno di noi aodtta non una ma piu' maschere nella vita, una per ogni situazione in cui si trova. Ma allora, se questo e' vero, quando siamo noi stessi? Quando non c'e' nessuno? Ma e' vita questa? Sapere di avere di fronte sempre e comunque persone che appaiono diverse da quello che sono?
Io credo di essere un esmepio vivente di cio': non mi sono mai piaciuto ed ho sempre ceracto di mascherare la mia personalita' con maschere di simpatia e sicurezza. Alla fine della fiera pero' mi ritengo una persona da poco ed in fin dei conti me l'hanno sempre fatto capire. Certo, non si puo' piacere a tutti ma quando tanta gente ti fa capire lo stesso messaggio evidentemente qualcosa di vero c'e'. Non ho la presunzione di pensare che tutti sbaglino fuorche' io. Quindi deduco che la cosa sia vera. Magari ho degli aspetti positivi, ma non certo nel rapporto con la gente.
E' difficile convivere con la consapevolezza di non valere in fondo poi tanto come persona: man mano che il tempo passa te ne convinci sempre di piu, lo verifichi continuamente e questo non fa certo bene all'equilibrio di una persona perche' si riflette su tutto il resto. So di avere delle buone qualita', soprattutto di testa, ma penso sia inutile essere intelligenti se non si sa stare al mondo. Che te ne fai dell'intelligenza se non sai neanche stare tra la gente? Non e' l'intelligenza che ti salva nella vita, e' il saper stare al mondo.
Quando mi sono reso conto che e' inutile mentire a se stessi ed al mondo ho capito che forse era meglio lasciare stare: l'ho chiamata la mia "operazione-verita'", ho fatto capire al mondo che non ero cosi' infallibile come credevano (e credevo, mi illudevo). Qualcuno ha apprezzato, ha capito lo sforzo. Ma io non sto piu' bene con me stesso, non sono piu' io, non so piu' chi sono io. Che sia a casa che sia a Londra il concetto non cambia: mi sono perso. E non so se riusciro' a trovarmi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

magari non erano tutte maschere quelle che indossavi, una magari eri tu e l'hai messa via insieme alle altre.

I.

auz ha detto...

Si ma adesso trovarla e' difficile...e' come cercare in un armadio pieno di cianfrusaglie, dopo anni che non fai ordine...