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giovedì 12 luglio 2007

Cena/2

E' brutto da dire, ma sono stato a cena fuori anche ieri sera...Giuro che è l'ultima prima di partire.
Visto che ormai abbiamo concluso i corsi, con i ragazzi dell'università abbiamo deciso di fare una mangiata porca e abbiamo prenotato al Ristorante "la Brasiliana" di Teolo. Ora, Teolo è un paesino che sta in cima ai Colli Euganei, in una posizione che non ha niente da invidiare alle colline della Toscana. In realtà in quella zona non ci ero mai stato, quindi sono rimasto affascinato: giornata spettacolare con tramonto rosso fuoco, ville holliwoodiane dappertutto (senza il kitsch di Hollywood però) e ristoranti ogni 20 metri: di domenica, infatti,mezza Padova va a mangiare in questa zona quindi si spiega la ricettività.
Insomma, il locale non è male, ha un panorama spettacolare sui colli ed è abbastanza curato all'interno. Si può mangiare sia dentro che fuori, ma siccome l'Ale Sartori soffre di reumatismi si è mangiato dentro.
Mangiare in un ristorante brasiliano è un'esperienza particolare: intanto non c'è lo stress dei nostri ristoranti, la gente non urla e soprattutto non ci sono 7000 persone accalcate in una stanza di 20 metri quadri. La cosa più interessante è come si comincia (almeno lì è così...non so altrove): l'antipasto è su un tavolone al centro della stanza e funziona a buffet. Puoi mangiare quello che vuoi, per quello puoi anche ingozzarti. Il problema è che dopo (dopo il primo, fatto di riso e fagioli in salsa) comincia il ballo della carne: ti portano ad intervalli di 10 minuti 13 portate di carne diversa (dalla lonza al prosciutto alle salsiccette), tutto cotto allo spiedo e trasferito direttamente dagli spiedi ai piatti. Garantisco che 13 portate, anche se ti danno un paio di fette di carne alla volta, sono tante...
Difatti, dopo la dodicesima sono crollato...intanto ti vai a servire di verdura nel tavolone e poi, quando hai finito di mangiare, ti portano l'ananas cotta allo spiedo con la cannella. Una favola, da provare...
Quello che colpisce è la tranquillità del posto: il fatto di prendersi la roba da soli nel tavolone ed andare avanti indietro per la stanza ti dà un senso di libertà..almeno non hai i camerieri che vengono a rompere ogni dieci minuti per sapere se va tutto bene.

Dulcis in fundo, la compagnia: devo ringraziare i tre disgraziati Ale Sarto, Ale Coccolo e Checco Martini perchè stando con persone come loro hai la sensazione che la vita vale veramente la pena di essere vissuta. Una vita piena, senza soste e ricca di stimoli. Non c'è stato un secondo in cui la conversazione ha languito, in cui siamo stati lì a pesare i peri...
Per questo, ancora grazie. Spero proprio che fra 50 anni ci ritroveremo ancora e ci faremo serate a discutere di politica, religione, calcio e gnocca...Insomma, un gruppo a 360°!

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