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venerdì 7 dicembre 2007

HeyKidsLeaveTheTeachersAlone

Qui nella sempre più avanti Albione ultimamente c'è un nuovo dibattito che riguarda i metodi da usare per educare la gente a scuola.
A 25 anni dal 1982, da quando cioè sono state bandite dalle scuole, le punizioni corporali tornano ad animare i dibattiti dell'inglese medio, quello dell'impermeabile kaki sotto la pioggia di Londra.
Ebbene pare che, udite udite, si pensi di riammettere l'educazione con metodi un meno soft vista l'escalation di violenza che si registra verso maestri e professori: si calcola che l'anno scorso siano stati più del 90% gli insegnanti che hanno denunciato violenze ed intimidazioni da parte dei loro studenti.
Ovviamente è venuto fuori il casino perchè i benpensanti degli psicologi hanno ribadito che i metodi ragionevoli possono di più delle punizioni corporali. Giustamente è stato risposto loro che se ciò fosse vero, gli studenti inglesi dovrebbero essere i più disciplinati del mondo, cosa che invece è lungi dal vero, anzi. Pare che in Europa gli studenti inglesi siano infatti tra i peggiori.
Negli anni '70 i Pink, sulla scorta delle rivoluzioni sessantottine, cantavano la rabbia degli studenti verso un sistema giudicato eccessivamente repressivo e fondato sull'intimidazione verso i deboli studenti. Oggi siamo passati all'estremo opposto e pare che il sistema ne prenderà atto ancora una volta. Forse torneranno le punizioni corporali, forse no. Ma quel che conta è che qui un dibattito, qualunque dibattito, parte dal sacro principio del rispetto della posizione dell'avversario, perchè si ritiene che sia anch'essa fondata. Qui non c'è la demonizzazione di tutto ciò che non è pensiero proprio e, soprattutto, c'è molta più onestà: il rispetto della posizione dell'avversario nasce dalla consapevolezza che, come la propria, anche questa posa su convinzioni e non, generalmente parlando, su interessi di parte e giochi delle parti.
Il mio amico Checco che vive a Washington dice che in America niente è definitivo (forse De Beers avrebbe qualcosa da dire), che ogni cosa che non ottiene l'effetto sperato viene mmodificata. Di cose da imparare dagli anglosassoni ce ne sono, quindi benvengano robe tipo Erasmus o scambi internazionali (se un po' più seri in ogni caso). Chissà che non ci togliamo di dosso un po' di provincialismo...

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