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mercoledì 5 dicembre 2007

StatoDiIncoscienza

Clementina Forleo sta per essere trasferita. Il Csm ha deciso che, a causa delle dichiarazioni rese nei giorni scorsi in merito a pressioni di ambienti politici e che, rivelatesi infondate, hanno creato allarme ingiustificato nell'opinione pubblica, la Forleo, se ritenuta colpevole dopo la conclusione dell'istruttoria appena iniziata, dovrà essere trasferita e non potrà più svolgere funzioni monocratiche (potrà giudicare solo all'interno di un collegio).
Ripercorriamo le vicende: Clementina Forleo è stata uno dei gip chiamato ad indagare sulle vicende delle scalate bancarie che l'hanno scorso hanno tenuto banco. Conclusesi tutte in fallimenti da parte degli istituti di credito italiani, esse hanno visto finire in galera i protagonisti principali: Fiorani per BPI e Consorte per Unipol.
In più, tutte le intercettazioni diffuse sui quotidiani hanno ampiamente dimostrato la profonda connivenza tra ambienti politici ed economici (Fassino, D'Alema, Luigi Grillo e Bankitalia con Fazio, in un vortice di favori e controfavori nel quale si poteva perdere l'orientamento).
Inutile negare che quella delle scalate è stata una delle vicende più importanti dell'Italia degli ultimi anni in quanto le conseguenze sono state numerose: dimissioni di Fazio dopo un lungo tira e molla e ripresa di credibilità di Bankitalia sotto Draghi; tentativi plurimi di far passare la legge sulle intercettazioni; vendita di Antonveneta ad Abm Amro, fallimento della BPI oltre che galera per i personaggi predetti. Per non parlare del vergognoso balletto del viceministro Visco che ha preteso di allontanare i vertici della GDF lombarda che stavano indagando sulle vicende delle scalate.
Adesso il cerchio si chiude: Clementina Forleo in veste di gip milanese aveva cominciato ad indagare sulla complessa rete di relazioni politico economiche che pare fossero spesso sfociate dell'illegalità e la reazione degli ambienti politici non si è fatta attendere. In seguito a numerose pressioni da parte degli ambienti politici coinvolti, è stata aperta una procedura disciplinare che mira a dimostrare come le denunce della Forleo (talvolta in seguito a pressioni ad personam) siano ingiustificate e non supportate da prove.
Non credo sia il caso di commentare più di tanto: siamo di fronte all'ennesimo caso in cui la politica (sia di destra che di sinistra) alza le barriere attorno a sè, restringendo ancora di più il campo ed allontanandosi ulteriormente dall'opinione pubblica. La politica che conta numerosi amici nelle file della magistratura (lo stesso capo dello stato, che è anche presidente del CSM, buon uomo, non ha mosso un pollice per fermare il trasferimento del giudice di Catanzaro che stava indagando sui finanziamenti comunitari finiti in mazzette) fa in maniera di eliminare il (solo teorico) principio della separazione dei poteri, salvo poi fare la vittima (vedi Mastella) quando la giustizia bussa alla porta.
E non ho letto un articolo, fosse uno, a difesa di Forleo o del giudice di Catanzaro. Siamo proprio alla frutta. Tanto per citare un esempio: il caro Corriere della Sera, che l'anno scorso tanto si è speso per supportare l'Unione in quanto "moralmente più integra", oggi è lungi da fare un mea culpa e riconoscere che la merda, rossa bianca o nera, è sempre merda. Ma forse il caro Mieli preferisce la merda rossa.

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